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Gli Acari o Dermatofagoidi sono animaletti microscopici simili ai ragni, che vivono nei nostri materassi, nei cuscini, nelle coperte, trapunte, divani, poltrone, moquette e nei tappeti. In queste sedi trovano le condizioni ideali di sviluppo, cioè una temperatura compresa tra i 15 e i 20°C e valori di umidità compresi tra il 60 e l'80% ed assenza dei raggi solari. Il nutrimento ideale per questi microrganismi è rappresentato dalle scaglie di cute, ma l'acaro non disdegna anche i residui di cibo, i granuli di polline, le muffe e le piume. Le femmine depongono durante la loro vita 60-100 uova e durante il loro ciclo vitale che dura circa 10 settimane gli acari producono circa 2000 particelle fecali.
Le misure preventive ambientali sono di difficile attuazione. Non esiste alcun modo efficace per evitare la malattia, poiché non è possibile impedire del tutto l'esposizione ai pollini antigenici dispersi nell'aerosol biologico. Prima dell'inizio della stagione pollinica, il paziente dovrebbe rivolgersi all'allergologo, per impostare il programma preventivo o terapeutico più appropriato. Si può, infatti, cercare di limitare la manifestazione dei sintomi, evitando le cause che scatenano le reazioni allergiche e adottando alcune misure per ridurre l'esposizione agli antigeni allergizzanti. Il monitoraggio aerobiologico svolge un'attività di sorveglianza della qualità dell'aria, rivolta a misurare la concentrazione atmosferica dei principali pollini allergenici. La valutazione della componente pollinica responsabile dispersa nell'aria si rende concreta con i calendari delle fioriture (o bollettino pollinico), che possono fornire al paziente un importante supporto per la gestione clinica dell'allergia. Il soggetto allergico può essere aggiornato in tempo reale sullo specifico periodo di pollinazione, sulla potenziale esposizione all'allergene e, su indicazione medica, può ricorrere alla corretta terapia farmacologica preventiva o sintomatica. A tal proposito si consiglia di:
Nelle persone suscettibili, il contatto con gatti, cani ed altri animali domestici può scatenare una violenta reazione di ipersensibilità del sistema immunitario, che interessa principalmente le vie respiratorie, in particolare, l'allergia agli animali domestici è innescata dall'esposizione all'insieme delle componenti proteiche (allergeni) contenute in peli caduti, scaglie di pelle morta, saliva od urina. Gli allergeni, infatti, sono particelle microscopiche e leggere, che diffondono facilmente nell'aria e permangono a lungo in un ambiente. Non è quindi necessario un contatto diretto con l'animale. Addirittura, chi è particolarmente sensibile può manifestare una reazione allergica anche quando si avvicina a persone che sono venute direttamente a contatto con un animale o quando entra in una stanza in cui questo non soggiorna più da mesi. L'animale più "pericoloso", da questo punto di vista, è il gatto, dato che la sua saliva e la sua forfora contengono un forte allergene. A seguire, il cane ed il cavallo.
Le Muffe o Micofiti rilasciano spore allergizzanti che possono causare sintomi respiratori persistenti (muffe indoor) o limitati alla stagione estate-autunno (muffe outdoor). Se la muffa cresce in ambienti esterni le spore vengono rilasciate nell'aria tra giugno e settembre, cioè quando le piante, sulle quali crescono le muffe, appassiscono. I Miceti dell'Outdoor più importanti sono: l'alternaria (cresce su ortaggi e frutta), l'aspergillus (su vegetali, fiori, fieno e terreno) e il cladosporium (che presenta due picchi: a giugno e a settembre). La dispersione di spore di alternaria avviene solo se l'aria è secca e causa soprattutto asma in virtù delle sue piccole dimensioni. I Miceti dell'Indoor sono rappresentati soprattutto da Aspergilli e Penicilli e crescono in condizioni di umidità superiore al 50-60%, sui tappeti, muri, moquette, tappezzeria, polvere e alimenti avariati. Questi miceti rappresentano un problema persino per le biblioteche e le pinacoteche.